Mi si chiede spesso se ci credo alla libertà di informazione. Mi tocca dare una risposta secca in merito ad un argomento del quale mi sono occupato più volte: in tema di doping no. E’ pure un no piuttosto secco, sono convinto che essenzialmente il doping sia un problema di mancanza di libertà di informazione. Non si può nemmeno sostenere un esame universitario raccontando verità sul doping, ti cacciano via prima che finisci di parlare.
In altri ambiti tuttavia credo che esista un minimo di libertà d’informazione, diciamo che esiste almeno a bassi livelli, a livelli di informazione poco diffusa e veicolata in modo abbastanza rudimentale. La grande informazione ha essenzialmente a che fare con i grandi sponsor e pertanto più che informazione si chiama pubblicità.
Questa cosa avviene in tema di questioni di sport e temo che avvenga anche in altri campi. Essenzialmente la grande informazione è modulata dal mercato, deve rispettare le leggi di mercato e puntare ad essere funzionale ad un certo tipo di economia. Pertanto, è triste dirlo, ma è più facile che ci siano molte verità in un classico discorso da bar fra avventori magari non del tutto sobri che si passano informazioni che non sono filtrate da nessuno che non in un dibattito fra illustri luminari sulla televisione generalista che punta a tutto tranne che a diffondere informazione autentica.
Sono molto scettico sui discorsi degli scienziati ricchi, ritengo che un vero scienziato non abbia molto tempo a disposizione per arricchirsi se ha vero amore per la scienza e se è troppo ricco mi viene da pensare che più che un ottimo scienziato sia un buon commerciante, un buon comunicatore che se fare pubblicità a prodotti che rendono bene sul mercato. Ovviamente questo tipo di comunicazione non può viaggiare su binari elitari.
Questo sito potrebbe essere la dimostrazione che la libertà di informazione esiste. Ebbene, anche se non costa praticamente nulla, l’informazione di questo sito viaggia su un binario elitario. E’ informazione per tutti assolutamente gratis ma viaggia su un binario elitario perché raggiunge una ristretta elite di utenti. Non potrei mai permettermi il lusso di fare questo tipo di informazione su un canale che arriva ad informare un gran numero di persone. In tema di doping rischierei la condanna per calunnia, su altri argomenti forse rischierei anche di più.
Dunque, ricapitolando, a chi mi chiede se secondo me esiste la libertà d’infomazione rispondo “Dipende…”.
Dipende nel senso che la libertà esiste nel momento in cui questa informazione non è troppo diffusa, diciamo che si può dire ciò che si vuole se si ha cura di verificare che questo “ciò che si vuole” non venga troppo diffuso. La vera informazione è certamente elitaria. l’informazione che viaggia sui grandi binari più che informazione è pubblicità perché fa i conti con il mercato.
E allora, tornando alla scienza ed agli scienziati, io sostengo che la scienza a disposizione di tutti più che scienza sia pubblicità così come i sermoni degli scienziati da televisione che si prodigano in lunghi spot pubblicitari travestiti da discorso scientifico. Il vero scienziato difficilmente va in televisione e se ci va raramente ci va per parlare di scienza perché sa benissimo che il suo messaggio dovrà fare i conti con questioni che con la scienza non c’entrano nulla, o meglio c’entrano con una sola scienza: quella dell’economia.