“220 MENO L’ETA’…” DI TUO TRISNONNO CHE ERA AMICO DI GARIBALDI

Portale da milioni di visitatori. Articolo giustissimo sull’utilità del cammino, siamo in emergenza sedentarietà continua, mi pare più che giusto fare articoli sull’utilità del cammino. Sfugge un piccolo dettaglio. A volte per far troppo si rischia di fare male. Bastava dire che il cammino è utile, senza aggiungere dettagli inutili. Chissà quante volte io scrivo fesserie mostruose, ma non ho milioni di lettori, possono sfuggirmi, tanto più che ho dei lettori piuttosto attenti e non me le fanno passare facilmente. Questi prendono il classico granchio ma è un granchio pericoloso però perché se qualcuno ci casca rischia di farsi del male. Diciamo pure che se io do delle indicazioni così precise rileggo prima di pubblicare e correggo subito se ho scritto una fesseria imperdonabile. Questi non hanno corretto subito e l’articolo è ancora lì in bella evidenza alla mercé di milioni di “navigatori” (si chiamano così quelli che leggono su Internet…).

Allora il granchio è che si sognano di dare indicazioni sulla frequenza cardiaca ideale per il cammino. Non è colpa loro: è di moda. E’ di moda sbrodolare scemate assurde sulle frequenze cardiache ideali per l’attività fisica. Questi si lasciano andare che la frequenza ideale per il cammino è… “220 meno l’età. Punto” e quel “Punto” è sbagliato perché manca qualcosa. Manca “…di tuo trisnonno che era amico di Garibaldi”. Sì, la formula corretta per la frequenza ideale nel cammino è proprio “220 meno l’età di tuo trisnonno che era amico di Garibaldi”. Non hai avuto un trisnonno che era amico di Garibaldi? E allora non so se puoi camminare perché parlando di frequenze cardiache ideali “probabilmente” (sono sempre possibilista io, non do mai nulla per certo e quel “probabilmente” è fondamentale) la formula è proprio quella.

Vediamo perché. Sei un signore di quarant’anni, oberato di lavoro come tanti altri. Hai capito che stare in auto troppo ore al giorno fa male alla salute e così hai deciso di camminare perché fa bene alla salute. Addirittura per alcune cose non prendi più nemmeno l’auto. Hai visto che puoi farne a meno, ti fa bene alla salute e ti innervosisci di meno. Ti provi la frequenza cardiaca mentre cammini (non serve a nulla comunque puoi farlo anche senza comprarti alcun cardiofrequenzimetro basta portare due dita al collo e senti benissimo il battito cardiaco) scopri che è 220 meno l’età di tuo trisnonno che, nato nel 1877, adesso avrebbe 140 anni e, da piccolino, ha fatto tempo a diventare amico di Garibaldi prima che morisse (Garibaldi… non tuo trisnonno che è arrivato quasi fino ai giorni nostri, al 1968…). In breve, il tuo battito cardiaco è 80 e non c’entra nulla con Garibaldi né con tuo trisnonno che ha fatto a tempo a vedere il ’68 ma non si sa se abbia capito che era un anno particolare. Hai 80 di frequenza cardiaca perché, anche se non sei molto allenato, sei leggermente bradicardico e dunque 80 è un valore che può andare benissimo per una camminata, come 90, come anche 100 anche se mi verrebbe da dire che se hai 100 di frequenza cardiaca quando cammini normalmente forse hai bisogno di camminare un po’ di più. Non come 180. Perché se hai 180 battiti al minuto quando cammini normalmente o hai qualche patologia particolare oppure sei in una situazione da pronto soccorso.

220 meno l’età. Punto. Per un 40 enne è un valore da pronto soccorso, se stai camminando. E non puoi consigliare quel valore su un portale che viene letto da milioni di persone. Potresti invece scrivere “E smettetela di farvi inutili flippe sulla frequenza cardiaca!” e sarebbe anche un discorso sensato ma se vai a proporre un valore di riferimento (cosa già concettualmente sbagliata) non puoi comunque cannare clamorosamente proponendo un valore assurdo che è indice di una disfunzione potenzialmente grave. A 180 battiti al  minuto un individuo sano corre come un disperato, ma forte che più forte non si può perché nella maggior parte dei casi, soprattutto se non è molto giovane a 180 battiti al minuto non riuscirà nemmeno ad arrivarci: schiatta prima. Ma è un bambino ed è un po’ tachicardico… Assolutamente no, anche per un bambino tachicardico quella regoletta non sta in piedi. Il bambino ha 10 anni? Allora secondo questi ben pensanti può camminare a 220 meno 10 uguale 210 battiti al minuto… Assolutamente no. A quella frequenza cardiaca, se ci arriva, anche il bambino fa una fatica sconsiderata che è giustificabile solo se sta correndo come un disperato. Se cammina e basta potrà forse superare i 100 battiti in certi casi, ma non di molto.

Perle dell’informazione superficiale. Ce ne sono in tutti gli ambiti. Le più grosse si riesce a scoprirle (penso che non occorra il diploma ISEF o la Laurea in Scienze Motorie per smascherare quella appena descritta) ma altre passano assolutamente inosservate con il loro carico di pericolosità ed inopportunità per una diffusione capillare della cultura dell’attività motoria. Diciamo semplicemente che è fondamentale camminare. Garibaldi ed il trisnonno del lettore lasciamoli buoni per altri argomenti.